Soggetti produttori
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Palco, Convento di San Francesco
forma autorizzata Palco, Convento di San Francescoestremi cronologici sec. XVIIstoria In mancanza di qualsiasi informazione, come estremo cronologico remoto è stato inserito quello della documentazione conservata.complessi archivistici
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Paperino, Prioria di S. Martino
forma autorizzata Paperino, Prioria di S. Martinoestremi cronologici sec. XIII-storia La chiesa fu in origine cappella dipendente dalla lontana pieve di Santo Stefano (l'attuale cattedrale); nel Duecento divenne chiesa parrocchiale; è stata ristrutturata nel 1820-25. Compagnie dipendenti: Compagnia dei SS. Sebastiano e Macario; Confraternita di S. Antonio. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia di S. Sebastiano.complessi archivistici
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Patrimonio Ecclesiastico di Prato
forma autorizzata Patrimonio Ecclesiastico di Pratoestremi cronologici 1783 - 1795storia Istituito dal Granduca Pietro Leopoldo con i motupropri del 22 luglio 1783 e del 29 agosto 1784, a seguito della politica riformatrice attuata in campo ecclesiastico su ispirazione del vescovo di Pistoia e Prato Scipione de' Ricci, fu concepito come un nuovo istituto in cui concentrare le rendite patrimoniali delle opere parrocchiali e di alcuni conventi soppressi, per servire ai bisogni del culto all'interno della diocesi. Dopo la generale soppressione della compagnie laicali, avvenuta a seguito del motuproprio del 21 marzo 1785, Il Patrimonio ecclesiastico accolse anche i loro patrimoni ed archivi. Dal 1788 esso fu unito, quanto all'amministrazione, al Patrimonio ecclesiastico di Pistoia e, nel 1795, l'amministrazione residua scorporata (Resti del Patrimonio Ecclesiastico) e gli archivi vennero passati alla Casa Pia dei Ceppi. profilo istituzionale da rivederesede Pratoarea geografica Pratofonti Carlo Fantappiè, "Riforme ecclesiastiche e resistenze sociali. La sperimentazione istituzionale nella diocesi di Prato alla fine dell'antico regime", Bologna, Il Mulino, 1986; "Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia diretta da Luigi Schiaparelli", vol. I, Provincia di Firenze, parte I, Prato, a cura di R. Piattoli, Roma, La Libreria dello Stato, 1932, pp. 45-72; F. Cammeo, "I patrimoni ecclesiastici diocesani in Toscana secondo la legislazione di Leopoldo I e i loro <<Resti>>", in "Giurisprudenza italiana", n. 66, 1914, parte III, pp. 1-23; Angiolo Badiani, "Sullo scioglimento dei patrimoni ecclesiastici in Toscana" in "Atti della Società Colombaria di Firenze degli anni 1928-1929", Firenze, 1930, pp. 324-331; Angiolo Badiani, "I <<Resti>> del Patrimonio Ecclesiastico di Prato", Prato, Società Lito-Tipografica Pratese, 1908.complessi archivistici
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Podesteria di Carmignano
forma autorizzata Podesteria di Carmignanoestremi cronologici 1343 - 1848storia Nel 1343 furono stipulati i primi capitoli di sottomissione di Carmignano e Bacchereto a Firenze: il territorio venne annesso al contado fiorentino e venne definita la giurisdizione della Podesteria di Carmignano a cui si aggiunse Artimino nel 1424. La podesteria fu sottoposta, per l'amministrazione della giustizia criminale, al Vicariato di Mugello e Scarperia dal 1415 e vi rimase fino alla riforma dei tribunali del 30 settembre 1772 quando venne inserita nel Vicariato di Prato. Con legge del 9 marzo 1848 la Podesteria venne soppressa ed al suo posto istituita una Pretura.sede Carmignanoarea geografica Carmignanocomplessi archivistici
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Podesteria di Mercatale di Vernio
forma autorizzata Podesteria di Mercatale di Vernioestremi cronologici 1814 - 1848storia Soppresso il feudo dei Conti Alberti nel 1797 all'indomani della conquista francese, con la Restaurazione Vernio venne assegnato al Granducato di Toscana divenendo sede di una podesteria. La Podesteria di Vernio venne compresa nel circondario del Vicariato di Prato in seguito alla legge organica del 2 agosto 1838. Nel 1848, con la legge del 9 marzo che soppresse vicariati e podesterie, Vernio venne costituita in pretura.sede Vernioarea geografica Verniocomplessi archivistici
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Podesteria di Prato
forma autorizzata Podesteria di Pratoestremi cronologici sec. XIV fine - 1772storia In conseguenza della sistemazione del territorio fiorentino voluta dalla Repubblica fiorentina alla fine del XIV secolo e stabilizzato attorno al 1415, a Prato risiedeva un podestà di nomina fiorentina che dirimeva in primo grado cause sia civili che criminali, coadiuvato da alcuni "notai di banco" per la parte civile. La giustizia era però esercitata anche da ufficiali direttamente eletti dalla comunità secondo le antiche norme statutarie, come il notaio del "danno dato". Con la riforma dei Tribunali di Giustizia del 1772 la podesteria venne soppressa ed al suo posto istituito un Vicariato, comprensivo della Podesteria di Carmignano.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Pretura di Carmignano
forma autorizzata Pretura di Carmignanoestremi cronologici 1848 - 1865storia Con la legge del 9 marzo 1848 furono soppressi i vicariati e le podesterie ed il territorio del granducato fu diviso in sette compartimenti, a loro volta suddivisi in circondari. Il pretore era giudice ordinario minore civile e criminale e ufficiale di polizia giudiziaria. Le competenze criminali furono definite con il Regolamento sull'istruzione dei processi criminali del 22 novembre 1849.sede Carmignanoarea geografica Carmignanocomplessi archivistici
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Pretura di Mercatale di Vernio
forma autorizzata Pretura di Mercatale di Vernioestremi cronologici 1848 - 1865storia Con la legge del 9 marzo 1848 furono soppressi i vicariati e le podesterie ed il territorio del granducato fu diviso in sette compartimenti, a loro volta suddivisi in circondari. Il pretore era giudice ordinario minore civile e criminale e ufficiale di polizia giudiziaria. Le competenze criminali furono definite con il Regolamento sull'istruzione dei processi criminali del 22 novembre 1849.sede Vernioarea geografica Verniocomplessi archivistici
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Pretura di Prato
forma autorizzata Pretura di Pratoestremi cronologici 1848-1865storia Con la legge del 9 marzo 1848 furono soppressi i vicariati e le podesterie ed il territorio del Granducato diviso in sette compartimenti, a loro volta suddivisi in circondari e preture. Il pretore era giudice ordinario minore civile e criminale e ufficiale di polizia giudiziaria, competenze ereditate dai giusdicenti che lo avevano preceduto. Le competenze criminali furono ulteriormente definite e specificate con il Regolamento sull'istruzione dei processi criminali del 22 novembre 1849.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Pretura di Prato
forma autorizzata Pretura di Pratoestremi cronologici 1865 -storia A seguito dell'Unità d'Italia Prato divenne sede di una Pretura, competente sul medesimo territorio della Pretura preunitaria.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Prioria dello Spirito Santo
forma autorizzata Prioria dello Spirito Santoestremi cronologici sec. XVI-storia In mancanza di informazioni più specifiche, è stato inserito come estremo cronologico remoto, quello della documentazione conservata. Su via Silvestri, preceduta dall'oratorio di S. Orsola (XVII secolo), sorge la chiesa dello Spirito Santo, che faceva parte del Convento trecentesco dei Servi di Maria, soppresso a fine Settecento. La chiesa fu ristrutturata nel Settecento e assunse l'attuale dedicazione alla fine del secolo, quando i locali del Convento passarono alla parrocchia di S. Trinita. Compagnie dipendenti: Compagnia della SS. Trinità; Compagnia di S. Orsola o delle Stimmate di S. Francesco; Congrega del Gesù Morto nella compagnia di S. Orsola; Congrega dei Sette dolori di Maria Vergine; Congrega di S. Giuliana Falconieri. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Orsola.complessi archivistici
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Prioria di S. Agostino
forma autorizzata Prioria di S. Agostinoestremi cronologici sec. XIV fine-storia Nel 1271 gli Agostiniani iniziarono la contrastata costruzione di un piccolo convento; l'attuale chiesa si aggiunse tra fine Trecento e 1440, e passò al clero secolare nel 1832 dopo la soppressione del Convento, nel 1810, e il suo uso come gendarmeria, quindi come fattoria dei Serviti di Firenze. Dal 1964 l'intero complesso è affidato ai padri Sacramentini. A sinistra della chiesa il vestibolo del convento dà accesso al chiostro interno, cinquecentesco, e all'Oratorio di S. Michele (XIV sec). Compagnie dipendenti: Compagnia dei Centurati; Compagnia dell'Arcangelo Raffaello; Compagnia di S. Agostino; Compagnia di S. Elisabetta detta dei Preti; Compagnia di S. Michele; Congrega dell'Assunta nella Compagnia di S. Elisabetta; Congrega di Maria Vergine di Loreto detta dei linaioli; Congrega di S. Nicola da Tolentino; Congrega di S. Tommaso da Villanuova.complessi archivistici
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Prioria di S. Bartolomeo
forma autorizzata Prioria di S. Bartolomeoestremi cronologici sec. XIV-storia I bombardamenti del 1944 causarono il crollo dell'antica chiesa trecentesca del convento del Carmine, dedicata a san Bartolomeo, che fu ricostruita su progetto di Ivo Lambertini, nel 1958. Compagnie dipendenti: Compagnia della Purificazione; Compagnia di S. Bartolomeo; Congrega delle Anime purganti nella Compagnia di S. Bartolomeo; Congrega di Maria Vergine del Carmine; Congrega dellAssunta nelloratorio de Vivorati. Oratori dipendenti: Oratorio dell'Assunzione della Beata Vergine detto dei Vivorati.livello di completezza minimalcomplessi archivistici
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Prioria di S. Pier Forelli
forma autorizzata Prioria di S. Pier Forelliestremi cronologici sec. XII (metà circa)-storia Il nome Forelli e quello della vicina Porta Fuia (nelle mura del XII secolo) derivano probabilmente da fuio e furello (ladro, ladroncello), a indicare una zona evidentemente malfamata; qui sorse intorno alla metà del XII secolo una chiesa, poi parrocchiale e prioria dal 1717, che venne ricostruita dai fondamenti nel 1845-58, su progetto del pistoiese Torello Niccolai e di Angelo Pacchiani di Prato. Nel 1680 la si dice parrocchiale di patronato del Capitolo, almeno dal 1645. Nel 1687 si cita una Congregazione della Dottrina cristiana recentemente istituita sull'altare del Crocifisso. Compagnie dipendenti: Compagnia dei SS. Crespino e Crespiniano; Compagnia del Pellegrino o della Morte; Compagnia di S. Biagio. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Biagio.complessi archivistici
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Provveditore dell'Arte e Tiratoio di Prato
forma autorizzata Provveditore dell'Arte e Tiratoio di Pratoestremi cronologici 1775-1782storia Con editto del 27 novembre 1775 furono soppresse le Corporazioni di arti e mestieri ed i loro patrimoni dati in amministrazione ad un provveditore che curò i possessi e il Tiratorio dell'Arte della Lana, l'unica che avesse beni destinati all'incremento artigiano. Col motuproprio del 1 giugno 1782 tale ufficio fu soppresso e il patrimonio dell'Arte venne dato alla Comunità perché ne disimpegnasse le mansioni.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Razzoli DKF
forma autorizzata Razzoli DKFestremi cronologici 1972 - 1980storia Costituita il 16 febbraio 1972 a Teramo come S.p.A. per la lavorazione, produzione e vendita di filati, tessuti e altri articoli tecnici. L'azienda, divenuta principale fornitrice dell'altra importante società familiare, la F.lli Razzoli, andò incontro, poco dopo la fondazione, ad una progressiva decandenza, tanto che già nel 1974 si rese necessario un rifinanziamento da parte dei soci. Per l'aggravarsi progressivo delle perdite nel 1979 si decide di trasformare la S.p.A in S.r.l. e di ridurre il capitale societario. Nonostante la costituzione della DKF S.r.l. del 23 gennaio 1981, il 21 maggio l'assemblea vota la proposta di ammissione al concordato preventivo per la liquidazione della società.sede Teramo, Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Resti del Patrimonio Ecclesiastico di Prato
forma autorizzata Resti del Patrimonio Ecclesiastico di Pratoestremi cronologici 1795 - 1939storia Dal 1793 fu iniziata dal legislatore un'opera di liquidazione del Patrimonio Ecclesiastico. Si ebbero così i Resti che a Prato, coi motupropri del 25 gennaio e dell'11 aprile 1795, furono staccati dal Patrimonio Ecclesiastico di Pistoia e affidati alla Casa Pia dei Ceppi che ne ricevette anche gli archivi. profilo istituzionale da rivedere estremo cronologico recente da rivedere (Badiani)sede Pratoarea geografica Pratofonti Carlo Fantappiè, "Riforme ecclesiastiche e resistenze sociali. La sperimentazione istituzionale nella diocesi di Prato alla fine dell'antico regime", Bologna, Il Mulino, 1986; "Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia diretta da Luigi Schiaparelli", vol. I, Provincia di Firenze, parte I, Prato, a cura di R. Piattoli, Roma, La Libreria dello Stato, 1932, pp. 43-44; F. Cammeo, "I patrimoni ecclesiastici diocesani in Toscana secondo la legislazione di Leopoldo I e i loro <<Resti>>", in "Giurisprudenza italiana", n. 66, 1914, parte III, pp. 1-23; Angiolo Badiani, "Sullo scioglimento dei patrimoni ecclesiastici in Toscana" in "Atti della Società Colombaria di Firenze degli anni 1928-1929", Firenze, 1930, pp. 324-331; Angiolo Badiani, "I <<Resti>> del Patrimonio Ecclesiastico di Prato", Prato, Società Lito-Tipografica Pratese, 1908.complessi archivistici
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Salvi poi Salvi-Cristiani
forma autorizzata Salvi poi Salvi-Cristianinobili pratesiestremi cronologici sec. XVIIstoria Famiglia testimoniata a Prato solo dagli inizi del '600, quando troviamo nelle decime Michele di Jacopo, capofornaio granducale. Questo Michele e i suoi fratelli ereditarono dai Cristiani nome e censo, da cui il casato Salvi-Cristiani. Per effetto della legge del 1750 furono ammessi alla nobiltà pratese nella persona del capitano Domenico di Salvadore, gonfaloniere nel 1694.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, p.476.complessi archivistici
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San Giorgio a Colonica, Propositura di S. Giorgio
forma autorizzata San Giorgio a Colonica, Propositura di S. Giorgioestremi cronologici sec. XVIIIstoria In mancanza di riferimenti cronologici più precisi è stato inserito come estremo remoto quello della documentazione conservata. L'attuale chiesa è frutto di una radicale trasformazione dell'antica struttura, condotta dal 1949 al 1968 (Arrigo Tempesti e Raffaello Franci), ampliandola e modificandone l'orientamento. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia dei Cinturati; Compagnia dei SS. Macario e Antonio. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini; Oratorio di S. Pietro martire.complessi archivistici
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San Giusto, Pieve di S. Giusto in Piazzanese
forma autorizzata San Giusto, Pieve di S. Giusto in Piazzaneseestremi cronologici 779-storia La pieve di San Giusto, documentata dal 779 e ricostruita tra l'XI e i primi del XII secolo, mantenne a lungo una notevole importanza, controllando un vasto territorio. Di patronato della famiglia Martelli di Firenze dal 1463 in virtù di una bolla di Pio II del 22 aprile, la pieve aveva quattro parrocchie succursali: S. Bartolomeo a Gello riunita alla prioria di S. Maria del Soccorso; S. Maria Maddalena a Tavola; S. Pietro a Grignano e S. Maria a Cafaggio. Dal 1567 è testimoniata la presenza dell'Opera. Compagnie dipendenti: Compagnia della S. Croce; Compagnia della Concezione della Beata Maria Vergine; Compagnia del Ss. Nome di Gesù Cristo; Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia della S. Croce.complessi archivistici
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Sant'Ippolito, Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano in Piazzanese
forma autorizzata Sant'Ippolito, Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano in Piazzaneseestremi cronologici sec. X-storia La pieve di Sant' Ippolito, detta in antico a Strata per la sua posizione presso l'antica via Cassia Clodia, è documentata dal X secolo (ma risale forse ad epoca longobarda, come fa pensare la dedicazione). L'attuale edificio sembra databile nella prima metà dell'XI secolo. Circa la sua ubicazione originaria il Repetti riporta le indicazioni contenute in un lodo del 20 aprile 1178 pronunziato nell'episcopio di Pistoia, dove si dichiara che la detta pieve si trova tra Galciana e Agliana. La pieve aveva sei parrocchie succursali: S. Maria a Narnali; S. Niccolò ad Agliana; S. Martino alla Villa di Sorniana volgarmente detta al Vergaio; S. Maria a Capezzana; S. Pietro a Galciana; S. Paolo alla villa d'Armignano. Compagnie dipendenti: Compagnia di S. Maria della Neve; Compagnia del Ss. Nome di Gesù. Oratori dipendenti: Oratorio della Compagnia di S. Maria della Neve; Oratorio dell'Annunciazione della Beata Maria Vergine.complessi archivistici
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Santa Lucia, Chiesa di S. Lucia in Monte
forma autorizzata Santa Lucia, Chiesa di S. Lucia in Monteestremi cronologici sec. XII-storia Risalente al sec. XII. Sostituita nelle sue funzioni parrocchiali dalla nuova chiesa del 1974, intitolata alla Regina Pacis. Di patronato della famiglia Cicognini. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia del Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini.complessi archivistici
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Santa Maria a Colonica, Pieve di S. Maria
forma autorizzata Santa Maria a Colonica, Pieve di S. Mariaestremi cronologici sec. XI (seconda metà)-storia La bella pieve di Santa Maria, della seconda metà dell'XI secolo, conserva l'originaria facciata basilicale e il regolare paramento in alberese, oltre alla struttura interna a tre navate su pilastri cilindrici, inglobati però negli attuali, della fine del Settecento. Ad essa facevano capo le parrocchie di S. Giorgio a Colonica con il priorato di S. Martino di Paperino; San Giorgio a Castelnuovo con le cappelle di S. Carlo a Rugiano e di S. Antonio alle Cascine; San Pietro a Mezzana. Compagnie dipendenti: Compagnia dell'Assunzione di Maria Vergine e del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Rosario; Compagnia di S. Macario. Oratori dipendenti: Oratorio della Compagnia dell'Assunzione di Maria Vergine e del Corpus Domini.complessi archivistici
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Santa Maria della Pietà, Prioria santuario di S. Maria della Pietà
forma autorizzata Santa Maria della Pietà, Prioria santuario di S. Maria della Pietàestremi cronologici 1617-storia La chiesa venne costruita nel 1617-20 su progetto di Gherardo Mechini, architetto granducale, dopo una serie di eventi prodigiosi avvenuti nel 1616 intorno al tabernacolo mariano del borgo del Pesce, che richiamarono immediatamente folle di fedeli. Nel 1699 i Carmelitani scalzi, o Teresiani, ottennero la chiesa e i locali annessi per realizzarvi un convento, che ampliarono notevolmente. Nel 1786 però il convento fu soppresso dal vescovo Ricci e la chiesa divenne Prioria di S. Caterina de' Ricci (e tale rimase anche dopo il ritorno dei teresiani, nel 1792). L'edificio fu affidato dal 1818 ai secolari (mentre i Carmelitani vennero trasferiti in S. Francesco). Il grande convento fu poco dopo adattato a orfanotrofio (Orfanotrofio Magnolfi). Nel 1682 la si colloca nella parrocchia della Cattedrale, fuori della porta della Città e si specificano alcuni obblighi della Congregazione Compagnie dipendenti: Congregazione del S. Viaggio; Congregazione di S. Anna; Compagnia del Ss. Crocifisso.complessi archivistici
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Santa Maria del Soccorso, Propositura santuario di S. Maria del Soccorso
forma autorizzata Santa Maria del Soccorso, Propositura santuario di S. Maria del Soccorsoestremi cronologici 1574-storia Una serie di eventi prodigiosi avvenuti - dal 1574 - intorno a un tabernacolo fuori porta Santa Trinita, e la fortissima devozione popolare che ne scaturì, portarono in pochi anni alla nascita di un oratorio, santuario dal 1575. L'Opera è documentata fino dal 1574. Originariamente dipendente dalla Chiesa di S. Bartolomeo. Compagnie dipendenti: Congrega del Patrocinio di S. Giuseppe.complessi archivistici
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Santuario della Madonna del Giglio
forma autorizzata Santuario della Madonna del Giglioestremi cronologici 1672-storia Situato in un piccolo slargo vicino alla Chiesa di S. Marco, deriva dalla trasformazione della preesistente Chiesa dell'ospedale di S. Silvestro (fondato da Dolce Mazzatinti prima del 1276 e unito nel 1554 a quello della Misericordia) in santuario dedicato alla Madonna del Giglio, operata nel 1672-1680 dopo i miracoli avvenuti intorno ad un'immagine della Vergine affrescata sul muro esterno della chiesa. Il santuario fu utilizzato dal 1788 come cappella mortuaria del vicino cimitero, poi come sede della Compagnia di S. Bartolomeo (dal 1791). Nella seconda metà del Seicento è collocato nella parrocchia di S. Marco. Nel 1685 si annota il miracolo del giglio e la traslazione dell'immagine della Vergine dal contiguo Oratorio di S. Silvestro avvenuta l'8 marzo 1680. Nel 1685 si cita un obbligo dell'Ospedale della Misericordia di Prato. Compagnie dipendenti: Congregazione di S. Giuseppe.complessi archivistici
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Sapienza
forma autorizzata Sapienzaestremi cronologici 1561-storia Domenico Giuntalodi (Prato, 1505 - Mantova o Guastalla, 1560), pittore, disegnatore e architetto regio del vicerè di Sicilia Ferrante Gonzaga, lasciò erede del proprio patrimonio, stimato in circa 9000 scudi, il Comune di Prato affinchè venisse fondata una istiruzione che provvedesse a mantenere agli studi presso l'università di Pisa, per un periodo di sette anni, sette giovani pratesi poveri. La Sapienza, regolata da capitoli approvati il 22 luglio 1561, venne governata da ufficiali eletti annualmente dal Consiglio Generale del Comune di Prato. I giovani che presentavano domanda di ammissione alle borse di studio dovevano essere pubblicamente esaminati il primo giorno di settembre nel palazzo dei Priori, presente la Signoria pratese, sottopondendosi a domande in materia di grammatica, latino e "lettere humane". Agli ufficiali della sapienza competeva inoltre il controllo degli affari dell'istruzione pubblica.sede Pratoarea geografica Pratofonti Giuseppe Nuti, Carlo Paoletti, Aldo Petri, "Vita culturale e religiosa" in "Prato e i Medici nel '500. Società e cultura artistica", De Luca editore, Roma, 1980, pp. 221-256complessi archivistici
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Scuole di Carità
forma autorizzata Scuole di Caritàestremi cronologici 1814storia Nel periodo della dominazione francese in alcuni locali di via S. Niccolò, dove precedentemente aveva sede il Conservatorio di S. Caterina, venne impiantato un Laboratorio di Carità di Arti e Mestieri per sole donne. Il 22 ottobre 1814, a seguito della Restaurazione, tali scuole vennero soppresse, ma rimase molto sentita in città l'esigenza di istituti professionali che facessero fronte alle crescenti richieste delle manifatture. Per questo motivo già a dicembre il Magistrato Comunitativo deliberrò di aprire nel locali del Conservatorio una scuola di tessitura. A seguito di reiterate richieste al Granduca, venne autorizzata l'istituzione di altre due scuole di manifattura, di lino e lana, nello stesso stabilimento. Le Scuole, con a capo un Direttore di nomina granducale, erano rigidamente organizzate e sottoponevano le alunne ad orari di lavoro molto pesanti. Con motuproprio granducale del 4 gennaio 1844 le Scuole di Carità vennero unite al Conservatorio di S. Caterina e poste sotto un'unica amministrazione.sede Pratoarea geografica Pratofonti Archivio Storico Pratese, Anno XXXV (1959), pp. 33-48.complessi archivistici
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Seano, Prioria di S. Pietro
forma autorizzata Seano, Prioria di S. Pietroestremi cronologici sec. X-storia Già pieve altomedievale compresa tra quelle riconosciute al vescovo di Pistoia con diploma di Ottone III del 25 febbraio 998, ma sul finire del XIII secolo la chiesa è registrata invece come "canonica S. Petri de Seiano", dipendente dalla pieve di Carmignano. Nel 1447 Sinibaldo di Doffo de' Lazzari cedette il patronato della chiesa al monastero pistoiese di Monteoliveto. Più tardi, sotto il vescovo Pandolfini (1474-1518), la chiesa con tutti i suoi beni fu annessa al monastero. Con la soppressione del monastero nel 1782 alla chiesa venne restituita la sua autonomia. L'edificio medievale ha subito vari interventi nei secoli successivi. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Rosario; Compagnia della Croce e passione di Gesù. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini; Oratorio della Natività della Beata Maria Vergine; Oratorio della Beata Maria Vergine (almeno nella visita del 1674).complessi archivistici
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Seminario dei chierici
forma autorizzata Seminario dei chiericiestremi cronologici 1682-storia Il Seminario vescovile, fondato l'8 dicembre 1682, dopo aver occupato vari sedi provvisorie, dopo il 1783 si trasferì definitivamente nella Badia di S. Fabiano. All'epoca il numero dei chierici era 6, di cui 2 scelti dal vescovo e 4 dalla comunità di Prato con il beneplacito del Granduca.complessi archivistici
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Soffi poi Soffi-Ghibellini
forma autorizzata Soffi poi Soffi-Ghibellinicittadini pratesiestremi cronologici sec. XVII -storia Bartolomeo di Vincenzio Soffi, immatricolato nel 1693 nell'Arte della lana, fu fabbricante di lane e tintore. I suoi figli, Francesco e Giovacchino, furono ammessi all'Arte rispettivamente nel 1727 e nel 1735 ed iscritti alla cittadinanza pratese come già il loro padre. I Soffi, ereditarono dai Ghibellini, estinti nel 1743, censo e nome.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 481-482.complessi archivistici
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Spighi
forma autorizzata Spighicittadini fiorentiniestremi cronologici sec. XIV -storia Famiglia originaria della villa di Carteano dove, agli inizi del XIV secolo, risiedeva Cambino di Bonaccorso, stipite del ramo principale della casata. Un altro ramo degli Spighi è quello di Caiano, maestro di legname, i cui figli sono allibrati nel 1325 nei sobborghi di Porta Tiezzi. I discendenti di Cambino, che troviamo iscritti nei diversi estimi e catasti, agli inizi del XVII secolo occupano uno dei primi posti nella graduatoria delle famiglie più ricche di Prato. Cittadini fiorentini, nel corso del XVIII secolo gli Spighi si disfecero di ogni loro proprietà nel territorio di Prato, tanto che dal processo di nobiltà risulta che nel 1751 non possedevano beni stabili ma solo luoghi di Monte in Roma. Gli Spighi godettero perpetuamente degli uffici della città di Firenze.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 482-484.complessi archivistici
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Talducci
forma autorizzata Talducciestremi cronologici sec. XVstoria La prima testimonianza relativa a questa famiglia riguarda Cenni di Giovanni, catastato nel 1428-1429 tra quelli di Porta Trinita. Di suo figlio Lorenzo, calzolaio, rimangono una serie di scritture nell'archivio dei Ceppi.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, p. 486.complessi archivistici
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Tavola, Prioria di S. Maria Maddalena
forma autorizzata Tavola, Prioria di S. Maria Maddalenaestremi cronologici sec. XV-storia In mancanza di notizie più specifiche a riguardo, è stato inserito come estremo cronologico remoto quello della documentazione conservata. L'attuale chiesa è stata costruita, abbattendo quaella antica, nel 1939-41 su progetto di Raffaello Franci. Dal 1567 è testimoniata l'esistenza dell'Opera. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini.complessi archivistici
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Tobbiana, Prioria di S. Silvestro
forma autorizzata Tobbiana, Prioria di S. Silvestroestremi cronologici sec. XIIstoria La chiesa (del XII secolo, ma assai trasformata) è preceduta da un portico ottocentesco, e conserva pale del Sei-Settecento. Contigua è la nuova chiesa parrocchiale (1974, Roberto Nardi e Lorenzo Cecchi), in cemento armato. Dal 1567 è documentata l'esistenza dell'Opera. Compagnie dipendenti: Compagnia della Ss. Annunziata. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia della Ss. Annunziata.complessi archivistici
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Tribunale di Commercio di Firenze
forma autorizzata Tribunale di Commercio di Firenzeestremi cronologici 1808 - 1838storia Il decreto della Giunta Straordinaria del 16 agosto 1808 istituì in Toscana, a Firenze e Livorno, due Tribunali di Commercio, con giurisdizione territoriale sui circondari delle rispettive sedi. Al vertice del Tribunale era posto un presidente, affiancato da quattro giudici e quattro supplenti che restavano in carica due anni. Essi dovevano dirimere e giudicare, sulla base del codice di commercio, tutte le questioni legali che insorgessero nel mondo degli affari commerciali. Il loro giudizio era inappellabile nelle cause che non eccedessero i mille franchi o, eventualmente, quando le parti in causa avessero convenuto di rimettere a questo organo giudicante la decisione finale. Per le cause il cui valore fosse stato superiore ai mille franchi, era previsto, in seconda istanza, il ricorso contro le sentenze del Tribunale di Commercio presso la Corte d'appello di Firenze, con la stessa procedura applicata nei tribunali civili di prima istanza.sede Firenzearea geografica Firenze e suo circondariocomplessi archivistici
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Ufficio del Registro di Prato
forma autorizzata Ufficio del Registro di Pratoestremi cronologici 1862 -storia Organo periferico del Ministero delle Finanze, fu istituito con le leggi del 21 aprile 1862 n.585 e 586. Avevano competenza in materia di imposte di registro e di bollo, di concessioni governative e di quelle ipotecarie e catastali di successioni e donazioni. Il 30 dicembre 1923 fu emanato un nuovo testo legislativo in base al quale si stabilì che gli uffici del registro ricevessero gli atti soggetti a registrazione tanto pubblici che privati e fossero gli unici ad accertare e a riscuotere le imposte. Nel 1972 si avvertì l'esigenza di riformare il sistema impositivo e perciò furono emanati i DPR n. 634, 635, 637, 641, 642 e 643, riguardanti le imposte di registro ipotecarie, catastali, di successione e di donazione.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Usella, Pieve di S. Lorenzo
forma autorizzata Usella, Pieve di S. Lorenzoestremi cronologici 973-storia La prima attestazione risale al 973, in località "Carmignanula" e 25 anni più tardi viene confermata con il titolo di pieve al vescovo Antonino di Pistoia dall'imperatore Ottone III (RCP Alto Medioevo, 105). La pieve fu poi compresa tra quelle riconosciute al vescovado di Pistoia dalla bolla di Innocenzo II del 1133 e da quelle successive. La chiesa ha subito trasformazioni e rifacimenti, fino alla radicale ristrutturazione del 1907 su progetto di Giuseppe Bacci, con la quale la pieve è stata ampliata ricavando le navate laterali da compagnia e canonica. Il patronato spettò dal 1189 alla Badia di Vaiano, mentre almeno dal 1778 risulta dei marchesi Riccardi di Firenze. Compagnie dipendenti: Compagnia di S. Barnaba e delle Sacre Stimmate di S. Francesco; Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia di S. Barnaba e delle Sacre Stimmate di S. Francesco.complessi archivistici
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Vai
forma autorizzata Vainobili pratesiestremi cronologici secc. XIV - XXstoria Cognome derivante dalla professione di pellicciaio esercitata dal capostipite della famiglia, Simone di Vanni, registrato nell'estimo del 1372 all'età di 40 anni. Il patrimonio familiare si accrebbe notevolmente a partire dagli inizi del XVI secolo, grazie all'esercizio del commercio ed agli acquisti di proprietà immobiliari, tanto che nel 1708 Vaio di Giovanni è la persona più tassata di Prato. Per effetto della legge del 1750 i Vai furono ammessi al patriziato di Firenze ed alla nobiltà di Prato. I Vai, un ramo dei quali aveva ereditato il nome e le sostanze dei Geppi a seguito del matrimonio di Luigi di Antonio con Luisa di Andrea Geppi Guizzelmi, si estinsero nel 1940 e nel 1941 con Giuseppe Vai Geppi e con Ferdinando Vai.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 495-497; Cesare Guasti, "Bibliografia pratese compilata per un da Prato", 1844, ristampa anastatica per la Forni editore di Bologna, pp. 256-259.complessi archivistici
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Vaiano, Propositura di S. Salvatore
forma autorizzata Vaiano, Propositura di S. Salvatoreestremi cronologici sec. XV-storia La parrocchia di S. Salvatore, prima filiale della pieve di Usella all'epoca del Repetti, aveva comunque il privilegio del fonte battesimale. La Badia fu ampliata (chiostro e ambienti circostanti) fra XV e XVI secolo, mentre la chiesa venne ristrutturata a fine Cinquecento. Nel 1808 il monastero fu soppresso e tutti i suoi beni venduti; la chiesa divenne parrocchia, subendo un radicale ripristino (su progetto di A. Colzi) concluso nel 1930. Compagnie dipendenti: Compagnia di S. Sebastiano e del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Crocifisso. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia di S. Sebastiano e del Corpus Domini; Oratorio della Compagnia del Ss. Crocifisso.complessi archivistici
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Vergaio, Prioria di S. Martino
forma autorizzata Vergaio, Prioria di S. Martinoestremi cronologici 1006-storia La piccola chiesa di S. Martino, documentata dal 1006, fu ricostruita nel Duecento e trasformata nel 1788-90 e nel 1825 nelle attuali forme, come mostra il classicheggiante interno. Per necessità di maggiori spazi, su progetto di Guido Guasti è stata costruita la nuova parrocchiale (1997). Unita almeno dal XVIII secolo allaalla parrocchia di S. Lorenzo a Uzzo. Dal 1567 è documentata la presenza dell'Opera. Compagnie dipendenti: Compagnia dell'Assunzione della Beata Maria Vergine; Compagnia dell'Annunciazione; Compagnai di S. Maria Maddalena. Oratori dipendenti: Oratorio della Compagnia dell'Assunzione della Beata Maria Vergine.complessi archivistici
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Vicariato di Prato
forma autorizzata Vicariato di Pratoestremi cronologici 1771-1848storia Dal 1771 si avviò in Toscana una massiccia riforma dei tribunali di giustizia: il Granducato venne suddiviso in 41 vicariati, dotati di competenze sia civili che criminali, ripartiti in podesterie. In ambito amministrativo spettarono ai vicari varie incombenze fra le quali la protezione dei pupilli, il soccorso dei poveri, il controllo di carceri, monasteri, scuole e ambiente e la sorveglianza sui propri sottoposti e sulle magistrature locali. Da essi dipendevano gli esecutori di giustizia (bargelli, caporali e birri) che costituivano una sorta di corpo di polizia. Soppressi nel periodo francese, i vicariati vennero ripristinati nel 1814 e furono loro conferite anche le funzioni giudiziarie già esercitate dai Tribunali collegiali di prima istanza. Per le cause civili di maggiore entità era competente in appello la Rota civile di Firenze. A seguito della legge del 2 agosto 1838, con cui vennero ripristinati i Tribunali collegiali, il Vicariato di Prato fu compreso nella circoscrizione di quello di Firenze.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Zarini
forma autorizzata Zarininobili pratesiestremi cronologici secc. XVII - XIXstoria La famiglia Zarini o Zarrini è registrata per la prima volta nella decima del secolo XVII ed i suoi membri vennero ammessi alla cittadinanza di Prato nel 1670 con Santi di Giovan Cosimo. Il 29 ottobre 1830, grazie a Luigi Niccolò di Giovanniche si era impegnato a costituire una commenda nell'Ordine di Santo Stefano, furono ammessi alla nobiltà di Prato. L'ammissione era stata ottenuta grazie all'ingente patrimonio familiare, stimato all'epoca oltre 40.000 scudi e accumulato con l'industria ed il commercio dal 1776, anno in cui Giovanni di Giovan Battista aveva acquistato una casa nel popolo della cattedrale. Nel 1849 l'ultimo discendente maschio della famiglia, Adriano di Niccolò, volle essere cancellato dall'albo della nobiltà e, non avendo figli, lasciò le sue carte al Comune di Prato. Le sepolture di famiglia si trovano nel chiostro della chiesa di San Domenico.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, p. 445.complessi archivistici