Ospedale della Misericordia e Dolce
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Diplomatico - 4 schede di livello inferiore
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Ospedale di San Silvestro o di Dolce - 2 schede di livello inferiore
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Ospedale della Misericordia - 2 schede di livello inferiore
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Ospedale della Misericordia e Dolce - 3 schede di livello inferiore
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Ospizio degli Incurabili o Ospizio Meucci (leggi...) - 8 schede di livello inferiore
contenuto Con testamento del 6 dicembre 1823, rogato dal notaio Chelli, Gaetano di Ferdinando Meucci, dopo aver nominato esecutori testamentari Cosimo, Pietro e Marianna Ulivelli, li obbliga a utilizzare la propria eredità per istituire nella città di Prato un Ospizio finalizzato all'accoglienza di uomini e donne indigenti, di età superiore ai 60 anni e affetti da patologie croniche e incurabili (cecità, arteriosclerosi, senilità) che li rendevano bisognosi di cure continue. Secondo quanto disposto dal testatore, l'Ospizio doveva essere istituito in due stanze interne alla "fabbrica" dell'Ospedale della Misericordia e Dolce ma separate dalle altre camere. Con i proventi del patrimonio Meucci, tali stanze sarebbero state fornite di tutto l'occorrente e vi sarebbe stato accolto un numero di infermi stabilito di volta in volta dai Sovrintendenti in proporzione alla rendità dell'eredità e comunque in numero uguale per uomini e donne.
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Casa Pia dei Ceppi (leggi...) - 9 schede di livello inferiore
contenuto Alla sua morte, Francesco di Marco Datini lasciò gran parte del suo cospicuo patrimonio ad una istituzione benefica di nuova fondazione, la "Casa e Cieppo de' poveri di Francesco di Marco". La fondazione, che il Datini volle che non non fosse "in niuno modo sottoposta alla Chiesa o ecclesiastici uffici o prelati ecclesiastici o altra persona ecclesiastica", doveva essere gestita da quattro "terrazzani" nominati dal Comune. Ebbe come sede lo stesso Palazzo Datini, dove il mercante aveva abitato, e al cui mantenimento era tenuta a provvedere. In quegli stessi anni accanto a questa istituzione, chiamata il "Ceppo nuovo", operava in Prato un altro ente assistenziale, detto il "Ceppo Vecchio", fondato nel 1283. Dopo il sacco del 1512, i due enti si trovarono gravemente indebitati e nel 1537 vennero chiusi. Ma il 13 giugno 1545, Cosimo I de' Medici li riaprì, riunificandoli in una istituzione nuova, chiamata, appunto "Casa Pia de' Ceppi". L'istituzione, tuttora esistente, ha svolto ininterrottamente attività di tipo assistenziale, intervenendo anche in maniera significativa, durante il corso dei secoli, nella realizzazione e mantenimento di opere d'arte, soprattutto nella Chiesa di San Francesco, che al Datini fu particolarmente cara. Nei primi decenni del '900, il suo intervento tipico era quello di sostegno alle famiglie disagiate, attraverso la distribuzione di latte per i neonati e la cura dei bambini nella primissima infanzia.
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Comune di Prato - 7 schede di livello inferiore
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Monastero di Santa Caterina - 18 schede di livello inferiore
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Archivi di famiglie, persone e imprese - 18 schede di livello inferiore
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Archivi di enti e comuni diversi - 10 schede di livello inferiore
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Appendice: Testi a stampa, giornali e riviste - 9 schede di livello inferiore