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Accademia degli Infecondi poi Società dei Misoduli o Odiatori della Schiavitù
forma autorizzata Accademia degli Infecondi poi Società dei Misoduli o Odiatori della Schiavitùestremi cronologici 1712storia L'Accademia degli Infecondi sorse nel 1712 per iniziativa del letterato canonico Giuseppe Bianchini, accademico della Crusca, con dichiarati intenti letterari. Fino dalle sue origini venne posta sotto la direzione di un Console, coadiuvato da un Collegio di deputati e sotto il patronato di alti personaggi, generalmente fiorentini. Nel 1819 si fuse con l'Accademia Filarmonica dando luogo all'Imperiale e Regia Accademia degli Infecondi e Filarmonici. Nel 1862, all'indomani dell'Unità d'Italia, gli infecondi chiesero la protezione reale a Vittorio Emanuele II, cui però non piacque il loro nome, che l'8 aprile venne mutato in quello di Regia Società dei Misoduli. Dal 1875 la Società ha sede al primo piano del palazzo Vai.sede Pratoarea geografica Pratofonti Giulio Caprin, "Dagli Infecondi ai Misoduli. Breve storia di un'Accademia pratese", Prato, 1912.complessi archivistici
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Accademia del teatro
forma autorizzata Accademia del teatroestremi cronologici 1826 - 1939storia Nel 1826 un gruppo di facoltosi cittadini pratesi, che in seguito presero nome di Accademia del teatro, chiesero al Granduca di Toscana Leopoldo II l'autorizzazione a costruire un nuovo teatro. Avutone il consenso nell'aprile di quell'anno, nel dicembre acquistarono per 4500 scudi il palazzo con giardino, in via del Piloto 948, che era stato della famiglia Desii. Il progetto fu affidato all'architetto barone Luigi Cambrai Digny; le pitture che lo decoravano erano di Antonio Marini, gli stucchi di Luigi Catani. Il nuovo teatro fu inaugurato l'8 settembre 1830. Il teatro, che dal 1934 era rimasto quasi sempre chiuso per mancanza di fondi, venne donato al Comune a titolo gratuito e accettato con deliberazione podestarile del 13 maggio 1939. Fino al 1945 il teatro venne dato in gestione all'Opera Nazionale Dopolavoro e, dal dopoguerra, a varie commissioni teatrali.sede Pratoarea geografica Pratofonti R. Fioravanti "La musica a Prato dal Duecento al Novecento", Prato, 1943, pp. 145 ss.; Ornella Nembi, Paolo Lucchesi "Storia del Teatro Metastasio", voll. I-II, Firenze, Angelo Pontecorboli editore, 1995-1996.complessi archivistici
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Albiano, Chiesa di S. Pietro
forma autorizzata Albiano, Chiesa di S. Pietroestremi cronologici 1560-1977storia Attestata almeno dal 1560, anno nel quale risulta unita a questa la chiesa (oggi oratorio) di S. Stefano a Guzzano. Con decreto del 24 settembre 1977 il vescovo Longo Dorni soppresse la parrocchia di S. Pietro Apostolo ad Albiano, trasferendone il titolo e beneficio alla nuova parrocchia di Oste di Montemurlo, istituita con lo stesso decreto. Il territorio di Albiano fu aggregato a quello di Montemurlo, dal quale fu scorporato il territorio della nuova parrocchia di Oste. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini; Oratorio di S. Bernardo in luogo detto Iavello.complessi archivistici
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Arciconfraternita della Misericordia
forma autorizzata Arciconfraternita della Misericordiaestremi cronologici 1791 -storia Istituita nel 1791 con i medesimi scopi e la medesima sede della precedente Compagnia del Pellegrino, fu tuttavia un ente giuridicamente distinto. Elementi di differenziazione furono, almeno in un primo momento, l'obbligo di non possedere beni immobili, né di fare questue e di imporre tasse ai fratelli, vivendo dei soli sussidi concessi dallo Stato. Nel 1856 la Confraternita abbandonò la vecchia e, per il continuo aumento dei soci, ormai angusta sede trasferendosi nei locali dell'ex convento di San Michele.sede Pratoarea geografica Pratofonti M. Pampaloni, "Notizie storiche della Compagnia della Misericordia detta del pellegrino di Prato, Prato, 1875; D. Sarti, "La venerabile arciconfraternita della Misericordia", in "Studi e memorie pratesi", Prato, 1933, pp. 247-259.complessi archivistici
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Arte dei Calzolai di Prato
forma autorizzata Arte dei Calzolai di Pratoestremi cronologici 1347-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico esemplare di Statuti rimasto venne redatto in volgare il 15 maggio 1347. Suoi protettori furono i Santi Crispino e Crispiniano e, dal 1561, i Santi Filippo e Giacomo. In tempi moderni si riuniva nella Compagnia degli Innocenti e poi nella chiesa di S. Pier Forelli. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Arte dei Fabbri di Prato
forma autorizzata Arte dei Fabbri di Pratoestremi cronologici 1358-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico esemplare di Statuti in nostro possesso risale dal 1358. Protettore dell'Arte era S. Lo, di cui, negli ultimi anni, si favìceva la festa e adunanza il 25 giugno nelle compagnie di S. Noferi e di S. bartolomeoVenne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Arte dei Giudici e Notai di Prato
forma autorizzata Arte dei Giudici e Notai di Pratoestremi cronologici 1332-1775storia Al di fuori del campo industriale e commerciale l'arte di gran lunga più importante di Prato era quella dei notai, alla quale, in alcuni periodi, erano associati anche i giudici. Quasi tutte le maggiori famiglie pratesi annoveravano uno o più notai fra i loro membri e in alcune, come i Migliorati, i Guizzelmi, i Torelli, gli Scrigni, la professione veniva tramandata di padre in figlio. Grazie alla loro cultura i notai erano fra i maggiori protagonisti della vita politica ed erano presenti in tutti i consigli comunali. Benché costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo, l'esemplare di Statuti più antico risale al 1332. L'arte venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratofonti Giuseppina Sivieri, "Il comune di Prato dalla fine del Duecento alla metà del Trecento", in "Archivio Storico Pratese", XLVII (1971), pp. 5-57.complessi archivistici
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Arte dei Legnaiuoli di Prato
forma autorizzata Arte dei Legnaiuoli di Pratoestremi cronologici 1426-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico esemplare statutario di quest'Arte risale al 13 dicembre 1426. Non ne conosciamo la sede più antica, sappiamo però che almeno dal 1687 i suoi membri si adunavano nella chiesa di S. Ambrogio sul Mercatale, da dove si trasferirono dapprima nell'Ospedale del Dolce, quindi nell'Oratorio della Compagnia della Crocetta ed infine nella chiesa di S. tommaso alla Cannuccia. Suo patrono era S. Paolo apostolo. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratofonti Ruggero Nuti, "L'Arte dei legnaioli di Prato" in "L'Osservatorio", rassegna del Comune, n.2 (1935).complessi archivistici
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Arte dei Pizzicagnoli di Prato
forma autorizzata Arte dei Pizzicagnoli di Pratoestremi cronologici 1531-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico esemplare statutario rimasto risale al 1531. Con questi capitoli entrarono nell'Arte anche i venditori di civaie, di erbaggi, vasellami vetri, sale, materie tessili, carbone, utensili da cucina, pesciaioli, pollaioli e altri minuti smerciatori. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Arte dei Rigattieri di Prato
forma autorizzata Arte dei Rigattieri di Pratoestremi cronologici 1624-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico Statuto rimasto risale al 3 dicembre 1624. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Arte dei Vaiai e Cuoiai di Prato
forma autorizzata Arte dei Vaiai e Cuoiai di Pratoestremi cronologici 1645-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Arte della Lana di Prato
forma autorizzata Arte della Lana di Pratoestremi cronologici sec. XIII - 1775storia Le tracce più antiche di una lavorazione di panni a Prato risalgono al sec. XII: nel 1107 già esisteva una gualchiera vicino al punto dove sarebbe sorta Porta Capodiponte. Nel corso del secolo successivo il numero delle gualchiere crebbe notevolmente a dimostrazione del grado di sviluppo raggiunto dall'industria laniera. Quando, verso la metà del Duecento, si costituirono le corporazioni artigiane, quella della lana fu senza dubbio una delle più importanti. I lanaioli, erano veri e propri imprenditori che si occupavano dell'acquisto della lana indigena o forestiera e la davano a lavorare a tutta una serie di artigiani specializzati o a salariati, ognuno dei quali incaricato di una parte del processo di lavorazione. Per tutto questo era necessario un forte impiego di capitale ed i lanaioli erano infatti fra i maggiori detentori di ricchezza della città. Il primo statuto venne redatto tra il 1315 ed il 1320. L'Arte venne soppressa con decreto granducale del 27 novembre 1775.sede Pratoarea geografica Pratofonti "Statuti dell'Arte della Lana di Prato (secoli XIV-XVIII), a cura di Renato Piattoli e Ruggero Nuti, Firenze, Tipografia Giuntina, 1947; Giuseppina Sivieri, "Il comune di Prato dalla fine del Duecento alla metà del Trecento", in "Archivio Storico Pratese", XLVII (1971), pp. 5-57.complessi archivistici
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Arte della Pietra di Prato
forma autorizzata Arte della Pietra di Pratoestremi cronologici 1316-1775storia Costituita presumibilmente verso la metà del XIII secolo. Il più antico statuto rimasto risale al 1316. L'Arte ebbe sede nell'Oratorio di S. Stefano dei Guiglianti. Venne soppressa con editto del 27 novembre 1775 ed il suo patrimonio dato in amministrazione al Provveditore dell'Arte e Tiratoio.sede Pratoarea geografica Pratocomplessi archivistici
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Artimino, Pieve dei SS. Maria e Leonardo
forma autorizzata Artimino, Pieve dei SS. Maria e Leonardoestremi cronologici sec. X-storia L'antica pieve dedicata a S. Maria si trova compresa tra quelle riconosciute dal vescovo di Pistoia nel diploma di Ottone III del 25 febbraio 998 (RCP, Alto Medioevo, 105). Ad essa nel secolo XIII erano sottoposti tre enti: il monastero di S. Martino in Campo e le chiese di Comeana e Brucianese (oggi Poggio alla Malva). Al titolo originario fu aggiunto, ma solo per il secolo XII, anche quello di S. Giovanni Battista, come si usava per le chiese battesimali. Alla metà del Cinquecento compare anche il titolo di S. Leonardo e poi quello più completo di "plebs SS. Mariae et Leonardi". Compagnie dipendenti: Compagnia dell'Arcangelo Raffaello; Compagnia del Ss. Rosario; Compagnia di S. Maria Maddalena; Compagnia del Nome di Gesù. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia dell'Arcangelo Raffaello, Oratorio della compagnia del Nome di Gesù; Oratorio della Beata Maria Vergine.complessi archivistici
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Bacchereto, Pieve di S. Maria Assunta
forma autorizzata Bacchereto, Pieve di S. Maria Assuntaestremi cronologici 1138-storia Testimoniata dal 1138 quando furono donati al vescovo di Pistoia i diritti sul castello omonimo. Verso la metà del XIII secolo la chiesa di Bacchereto era ancora dipendente dalla pieve di Seano, mentre almeno a partire dal 1276 è registrata come pieve con tre chiese dipendenti: Fusciano, Colle Ughi e S. Giusto. Alla fine del secolo XVII le antiche chiese dipendenti di Fusciano e S. Giusto erano ridotte ad oratori, mentre quella di Colle Ughi era passata a Tizzana. L'attuale chiesa è stata ricostruita tra Sei e Settecento e ripristinata nuovamente dopo il grave incendio del 1885. L'Opera è testimoniata dal 1632. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini, Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini; Oratorio di S. Maria Maddalena; Oratorio di S. Biagio a Fusciano; Oratorio di S. Giusto nel Montalbano; Oratorio di S. Iacopo; Oratorio di S. Zanobi.complessi archivistici
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Badia di S. Fabiano
forma autorizzata Badia di S. Fabianoestremi cronologici sec. XI-storia Il monastero, fondato probabilmente dai Benedettini e passato ai Vallombrosani verso la metà del Duecento, nel 1472 venne concesso in commenda al clero diocesano e nel 1516 fu unito al capitolo pratese, che nel 1726 fece la Chiesa sede di parrocchia, concedendola in uso ai Minori Osservanti provenienti dal Convento del Palco. Dopo sostanziali lavori negli anni seguenti, la parrocchia e i frati francescani si trasferirono infine nel 1783 nel soppresso convento di S. Domenico, per volere del vescovo Scipione de' Ricci, mentre la badia passò ad ospitare il Seminario (fondato a Prato nel 1682). Nel dopoguerra il Seminario è stato ulteriormente ampliato.complessi archivistici
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Baldanzi
forma autorizzata Baldanzicittadini pratesiestremi cronologici sec. XVI -storia Capostipite della casata fu, molto probabilmente, Piero di Baldanza, addecimato nel 1512 nella villa di Mezzana. Da lui discende Baldanza di Bastiano, merciaio, priore nel 1601 di cui rimangono tracce nell'archivio dei Ceppi. Le fortune dei Baldanzi decaddero nel corso del XVII secolo e i suoi membri non godettero più dei pubblici uffici. Nel 1779 i Baldanzi chiesero di essere riammessi alla cittadinanza. A questa casata appartenne nel secolo XVIII Ferdinando, canonico di Prato, che venne consacrato vescovo di Volterra e quindi arcivescovo di Siena e che morì nel 1866. Ad altro ramo appartennero invece Amadio di Giovan Battista (175-1798), erudito di storia pratese, e il fratello Giovacchino.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, p. 292.complessi archivistici
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Baldanzi Amadio
forma autorizzata Baldanzi Amadiocanonico e medicoestremi cronologici 2 gennaio 1705 - 14 marzo 1789storia Nato da Giovanni Battista il 2 gennaio 1705, Amadio o Amaddio Baldanzi fu un grande cultore e ricercatore di memorie locali.area geografica Pratofonti Cesare Guasti, "Bibliografia pratese compilata per un da Prato", Prato, per Giuseppe Pontecchi, 1844, ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore, Sala Bolognese, 1976.complessi archivistici
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Baldini Stefano
forma autorizzata Baldini Stefanocanonicoestremi cronologici sec. XIX inizi - 14 aprile 1942storia Fu maestro di storia nel Seminario Vescovile di Prato e successivamente insegnò nelle scuole elemantari e nella Regia Scuola di Avviamento Professionale G.B. Mazzoni. Canonico del duomo dal 1938, studiò con molta passione le memorie storiche locali ed in particolare quelle ecclesiastiche. Nel 1913 pubblicò una "Storia del Seminario di Prato", seguita da altre opere e da articoli su giornali e periodici. Fu uno dei fondatori dell'Archivio Storico Pratese.area geografica Pratocomplessi archivistici
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Banchelli
forma autorizzata Banchelliestremi cronologici secc. XIV - XVIstoria Capostipite della famiglia fu probabilmente Banchello di Giovanni, allibrato nel 1325 a Porta Gualdimari. Il nipote, Cristofano di Paolo, riuscì a crearsi una posizione economica di rilievo mediante l'arte della spezieria. Nel catasto del 1471 sono registrate le partite di vari Banchelli, fra cui quella di Luca di Paolo di cui rimangono alcuni libri dell'azienda mercantile nell'archivio dei Ceppi e che con testamento del 10 gennaio 1519 istituì alcune doti. Attorno al 1550 un ramo della famiglia prese la cittadinanza Modenese mentre quello pratese si estinse.area geografica Prato, Modenafonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 293-294.complessi archivistici
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Bardi
forma autorizzata Bardiconti di Vernioestremi cronologici sec. XII -storia Nel 1332 acquistarono dalla famiglia Alberti il feudo di Vernio, ottenendo il vicariato imperiale nel 1355. Il Feudo dei Bardi sopravvisse, come ultimo residuo del potentato feudale pratese, fino al 1797, quando questo territorio fu annesso alla Repubblica cisalpina. Nel XVII secolo alcuni dei conti Bardi di Vernio sono citati fra i cittadini pratesi.area geografica Prato, Pistoiafonti "Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia diretta da Luigi Schiaparelli", vol. I, Provincia di Firenze, parte I, Prato, a cura di R. Piattoli, Roma, La Libreria dello Stato, 1932, pp. 134-136 Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, p. 297.complessi archivistici
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Bizzocchi
forma autorizzata Bizzocchinobili pratesiestremi cronologici sec. XIV -storia Capostipite fu probabilmente Bizoco di Gherardo, abitante nei sobborghi di Porta Capo di Ponte, presente nell'estimo del 1356-1357. I suoi discendenti, che esercitarono con profitto l'arte della lana, crearono un notevole patrimonio, tanto che nel 1750 tre delle famiglie discendenti dal ramo principale furono ammesse alla nobiltà di Prato.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 313-315.complessi archivistici
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Bresci Amerigo
forma autorizzata Bresci Amerigoprofessore, studiosoestremi cronologici [1900 - 1960]; estremi attribuiti senza precisi riferimentistoria Vissuto fra XIX e XX secolo, partecipò alle attività della Società Pratese di Storia Patria. Nel 1918 venne chiamato a far parte del Comitato cittadino di assistenza ai profughi di guerra in qualità di segretario. A lui si devono il parziale riordino degli archivi dell'Ospedale della Misericordia e Dolce e del Collegio Cicognini di Prato.area geografica Pratocomplessi archivistici
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Buonamici
forma autorizzata Buonamicinobili pratesiestremi cronologici sec. XV -storia Ben quattro rami della famiglia Buonamici furono ammessi alla nobiltà pratese per effetto della legge del 1750. Loro stipite comune fu Gino di Lando, inurbatosi a Prato nella seconda metà del '400, la cui fortuna (la sua portata al catasto del 1471 è fra le più alte di Prato) fu principalmente dovuta all'industria della lana ed alla compravendita di beni fondiari. Grazie a tali attività, nel giro di alcune generazioni i Buonamici arrivarono a detenere il primato della ricchezza cittadina, ricoprendo inoltre le cariche politiche più illustri. I Buonamici furono la prima famiglia pratese a avere propri membri fra i cavalieri dell'Ordine di S. Stefano.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 325-327; Cesare Guasti, "Bibliografia pratese compilata per un da Prato", 1844, ristampa anastatica per la Forni editore di Bologna, pp. 54-59.complessi archivistici
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Buonistallo, Chiesa di S. Maria Assunta
forma autorizzata Buonistallo, Chiesa di S. Maria Assuntaestremi cronologici sec. XIII-1903storia Nella prima metà del XIII secolo la cappella di S. Maria di Bonistallo aveva dato il nome ad una frazione del comune rurale di Carmignano. Sul finire dello stesso secolo la chiesa è elencata tra quelle dipendenti dalla pieve di Carmignano. Nel 1575 risulta unita alla chiesa di S. Cristina a Mezzana. La parrocchia fu soppressa nel 1903 (e la chiesa trasformata in abitazioni) e sostituita da quella di Poggio a Caiano, ma nel 1922 venne nuovamente istituita sotto il titolo di S. Francesco d'Assisi nella chiesa della Compagnia delle Stimmate, con territorio scorporato da quello di Poggio a Caiano. L'Opera è testimoniata almeno dal 1575. Compagnie dipendenti: Compagnia delle Sacre stimmate di S. Francesco (fino al 1903); Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia delle Sacre stimmate di S. Francesco (fino al 1903); Oratorio di S. Francesco di Paola.complessi archivistici
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Cafaggio, Prioria di S. Maria Assunta
forma autorizzata Cafaggio, Prioria di S. Maria Assuntaestremi cronologici 998-storia La chiesa, di origini antichissime (era la pieve di Lecore, documentata dal 998), fu declassata a chiesa dipendente da San Giusto, e prese il nome di Santa Maria a Cafaggio. Titolare di obblighi a favore della Compagnia di S. Elisabetta a Prato. Compagnie dipendenti: Compagnia dell'Annunciazione della Beata Maria Vergine; Compagnia di S. Maria Candelatio. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia dell'Annunciazione della Beata Maria Vergine.complessi archivistici
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Calendini
forma autorizzata Calendiniestremi cronologici sec. XIII -storia A Prato sono esistite diverse famiglie Calendini, non collegate genealogicamente tra loro, la più antica delle quali risale almeno alla metà del XIII secolo.area geografica Pratofonti Enrico Fiumi, "Demografia, movimento urbanistico e classi sociali in Prato dall'età comunale ai tempi moderni", Firenze, Leo S. Olschki editore, 1968, pp. 333-334.complessi archivistici
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Campani Menandro
forma autorizzata Campani Menandromedicoestremi cronologici [1841 - 1884]storia Membro di una importante famiglia pratese, esercitò la professione di medico a Firenze. Alla sua morte, avvenuta nel 1884, lasciò erede il Comune di Prato.area geografica Pratofonti "Archivi biblioteche musei pratesi" a cura di Livia Draghici, Prato, Biblioteca Comunale Alessandro Lazzerini - Comune di Prato, 1994, p. 114.complessi archivistici
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Carmignano, Pieve di S. Michele
forma autorizzata Carmignano, Pieve di S. Micheleestremi cronologici 1218-storia La pieve, già riconosciuta al vescovo di Pistoia con bolla di Onorio III del 7 luglio 1218, è presente negli elenchi delle decime con cinque chiese dipendenti: Montalbiolo, Pilli, Bonistallo, Seano e Mezzana. Dalla posizione originaria presso il castello la pieve fu, verso la metà del Settecento, trasferita nel nuovo borgo e nel 1782 nella trecentesca chiesa del convento dei francescani, soppresso dal vescovo Ricci. Con decreto del vescovo Debernardi del 3 aprile 1937 è stata elevata a dignità di propositura. Compagnie dipendenti: Compagnia della Purificazione della Beata Maria Vergine; Compagnia del Ss. Rosario; Compagnia del Ss. Nome di Gesù. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Iacopo; Oratorio della compagnia della Purificazione della Beata Maria Vergine; Oratorio di S. Biagio; Oratorio detto La Compagnia di S. Bastiano; Oratorio di S. Antonio a Frigionaia; Oratorio della Beata Maria Vergine; Oratorio di S. Giorgio; Oratorio dei SS. Giovanni Evangelista e Girolamo.complessi archivistici
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Casale, Prioria di S. Biagio
forma autorizzata Casale, Prioria di S. Biagioestremi cronologici 1089-storia Nel 1089 esisteva nel territorio della pieve di S. Ippolito una cappella privata nel luogo Acquevivole, dedicata a S. Biagio e probabilmente identificabile con la chiesa di Casale, che fu a lungo patronato dell'opera di S. Iacopo a Pistoia. Anche se la struttura perimetrale della chiesa è ancora in buona parte quella medievale, l'interno è stato interessato da interventi del Sette-Ottocento che caratterizzano ancora l'edificio. L'Opera è testimoniata almeno dal 1567. Compagnie dipendenti: Compagnia del Corpus Domini; Compagnia del Ss. Rosario; Compagnia di S. Lucia; Compagnia dei SS. Lucia e Rocco. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia del Corpus Domini.complessi archivistici
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Casa Pia dei Ceppi
forma autorizzata Casa Pia dei Ceppiestremi cronologici 1545 -storia Istituito per volontà di Cosimo I Medici il 13 giugno 1545 dall'unificazione del Ceppo Vecchio e del Ceppo Nuovo di Francesco Datini che già da alcuni anni avevano interrotto le proprie attività a causa del forte indebitamento che aveva seguito il sacco di Prato del 1537. L'istituzione, tuttora esistente, ha svolto ininterrottamente attività di tipo assistenziale, intervenendo anche in maniera significativa, durante il corso dei secoli, nella realizzazione e mantenimento di opere d'arte, soprattutto nella chiesa di San Francesco. Nei primi decenni del '900, il suo intervento tipico era quello di sostegno alle famiglie disagiate, attraverso la distribuzione di latte per i neonati e la cura dei bambini nella primissima infanzia.sede Pratoarea geografica Pratofonti "Archivio dei Ceppi di Prato. Inventario a cura di Ruggero Nuti", in "Rivista Storica degli Archivi Toscani", anno V, fascicolo III (Luglio settembre 1933), pp. 136-146; Eugenio Giommi, "Il dibattito sui Ceppi e sulla pubblica beneficenza a Prato nel 1848", in "Archivio Storico Pratese", anno LV (1979), pp.185-206.complessi archivistici
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Castelnuovo, Prioria di S. Giorgio
forma autorizzata Castelnuovo, Prioria di S. Giorgioestremi cronologici sec. XIII-storia La chiesa di S. Giorgio era in origine all'interno delle mura di Castelnuovo. Già esistente all'inizio del XIII secolo, dal 1575 è testimoniata la presenza dell'Opera. Alla metà del Cinquecento il patronato della chiesa spettava alle Monache di S. Ambrogio di Firenze. Compagnie dipendenti: Compagnia della Natività di Maria; Compagnia del Corpus Domini o Opera; Congregazione dei Cento Uomini o Centuria di S. Antonio da Padova. Oratori dipendenti: Oratorio della compagnia della Natività di Maria; Oratorio di S. Carlo a La Rugea.complessi archivistici
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Cattedrale di S. Stefano
forma autorizzata Cattedrale di S. Stefanoestremi cronologici 400-storia Fondata presumibilmente nel V sec., divenne pieve battesimale nel 994. La propositura crebbe di importanza con lo sviluppo di Prato e fin dal XII sec. le furono accordati privilegi tali da renderla di fatto quasi del tutto autonoma dal vescovo di Pistoia. Il 22 settembre 1653 venne elevata a Cattedrale e in tale occasione la propositura fu soppressa e istituita la diocesi, coincidente con il perimetro delle mura urbane e unita a quella di Pistoia, anche se con pari dignità. Nel 1916 Benedetto XV trasferì alla diocesi di Prato 28 parrocchie pistoiesi e 12 fiorentine, ma solo nel 1954 Prato ottenne la separazione completa da Pistoia con il primo vescovo residente. Nella Cattedrale avevano sede l'Opera della S. Cintola, il Capitolo dei Canonici e il Collegio dei Chierici. Compagnie dipendenti: C. del Corpus Domini; Congregazione dell'Angelo custode di 100 sacerdoti; Congregazione dell'Angelo custode di 36 uomini; C. di S. Stefano; Congregazione di S. Maria della Neve; Congregazione di S. Niccolò da Tolentino.complessi archivistici
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Ceppo Nuovo di Francesco Datini
forma autorizzata Ceppo Nuovo di Francesco Datiniestremi cronologici 1410 - 1545storia Alla sua morte il mercante pratese Francesco di Marco Datini lasciò gran parte del suo cospicuo patrimonio ad una istituzione benefica di nuova fondazione, la "Casa e Cieppo de' poveri di Francesco di Marco" affinche, con le rendite, fossero in perpetuo assistiti e nutriti i poveri. La fondazione, che lo stesso Datini non volle soggetta alla chiesa o ad uffici ecclesiastici, doveva essere gestita da quattro "terrazzani" nominati dal Comune. Il Ceppo ebbe sede nel Palazzo Datini dove Francesco di Marco aveva abitato, e al cui mantenimento era tenuto a provvedere. Chiuso per alcuni anni agli inizi del Cinquecento per il grave indebitamento che aveva seguito il saccheggio dato alla città dalle truppe spagnole, nel 1545 venne, per volontà del granduca Cosimo I Medici, unita al Ceppo Vecchio con il nome di Casa Pia dei Ceppi.sede Pratoarea geografica Pratofonti "Archivio dei Ceppi di Prato. Inventario a cura di Ruggero Nuti", in "Rivista Storica degli Archivi Toscani", anno V, fascicolo III (Luglio settembre 1933), pp. 136-146.complessi archivistici
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Ceppo Vecchio
forma autorizzata Ceppo Vecchioestremi cronologici 1282 - 1545storia Messer Monte di Turingo Pugliesi, donando nel 1282 alcuni beni alla Società dei Coniugati o Pinzocheri, fondava il primo Ceppo pratese per sovvenire con elemosine i poveri. Ad amministrare quei beni e ad erogarne i frutti, il Comune chiamò anno per anno dapprima due e poi quattro buonomini, scelti fra gli iscritti a quella Società e assistiti da un camarlingo. Chiuso per alcuni anni agli inizi del Cinquecento a causa del saccheggio dato alla città dalle truppe spagnole, nel 1545 venne, per volontà del granduca Cosimo Medici, unita al Ceppo nuovo con il nome di Casa Pia dei Ceppi.sede Pratoarea geografica Pratofonti "Archivio dei Ceppi di Prato. Inventario a cura di Ruggero Nuti", in "Rivista Storica degli Archivi Toscani", anno V, fascicolo III (Luglio settembre 1933), pp. 136-146; Aldo Petri, "A proposito di un restauro: la sede del Ceppo Vecchio", in "Archivio Storico Pratese, anno XLX (1974), pp. 158-161.complessi archivistici
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Cerreto, Chiesa di S. Michele
forma autorizzata Cerreto, Chiesa di S. Micheleestremi cronologici sec. XII-storia Risalente al sec. XII. Nel 1661 la si dice non sottoposta ad alcuna pieve perché suffraganea della Cattedrale di S. Stefano a Prato. Compagnie dipendenti: Compagnia di S. Rocco. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Cristina a Capraia.complessi archivistici
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Chiesa di S. Chiara
forma autorizzata Chiesa di S. Chiaraestremi cronologici sec. XIV-storia Anticamente fu sede di un ospedale fondato nei primi anni del sec. XIV da Signorello di Martino dove, nel 1326 si trasferirono le monache clarisse il cui monastero era stato distrutto per realizzare la cerchia delle mura difensive. La chiesa del Convento venne ristrutturata tra il XVI e il XVII secolo e dopo la soppressione e vendita del convento venne concessa in uso perpetuo, nel 1797, alla parrocchia delle Carceri. Vi fu allora ricostituita la Compagnia di S. Rocco. Dipendente dalla Collegiata basilica santuario di S. Maria delle Carceri. Compagnie dipendenti: Compagnia di S. Rocco; Congrega del SS. Sacramento nella compagnia di S. Rocco.complessi archivistici
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Chiesa di S. Domenico
forma autorizzata Chiesa di S. Domenicoestremi cronologici 1283-storia La chiesa fu costruita, col Convento contiguo, dal 1283 al 1316 (nel 1300-1310 sotto la direzione di fra Mazzetto); gravemente danneggiata nel 1647 da due fulmini, fu totalmente ricostruita come interni (mantenendo il "guscio" gotico) su progetto di Baccio del Bianco completato da Pier Francesco Silvani (1648-1652). Compagnie dipendenti: Compagnia della SS. Annunziata detta del Gherone; Compagnia del S.Rosario; Compagnia del SS. Nome di Gesù o dei Sepoltuari; Compagnia di S. Luca; Congrega del S. Bambino Gesù; Congrega del S. Rosario; Compagnia di S. Pier Martire; Compagnia di S. Sebastiano; Congrega del Suffragio sotto il titolo di S. Lucia nella compagnia di S. Pier Martire.complessi archivistici
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Chiesa di S. Fabiano
forma autorizzata Chiesa di S. Fabianoestremi cronologici 1082-storia La chiesa, già esistente nel 1082, faceva parte di un Monastero, fondato probabilmente dai Benedettini e passato ai Vallombrosani verso la metà del Duecento. La badia nel 1472 venne concessa in commenda al clero diocesano e nel 1516 fu unita al capitolo pratese, che nel 1726 ne fece sede di una parrocchia, concedendola in uso ai Minori Osservanti provenienti dal Convento del Palco. Nel 1783, per volere del vescovo Ricci, la parrocchia e i frati francescani si trasferirono nel soppresso convento di S. Domenico, mentre la badia passò ad ospitare il Seminario, fondato nel 1682. Un ultimo intervento rilevante sulla chiesa si ebbe nel 1932-1933, su progetto del pratese Adelio Colzi; nel dopoguerra il Seminario è stato ulteriormente ampliato. Dal 1645 si trova unita alla Mensa del Capitolo. Compagnie dipendenti: Compagnia della Purificazione e Corpus Domini; Compagnia di S. Antonio abate; Compagnia della Beata Vergine e di S. Antonio; Congega del Nome di Maria.complessi archivistici
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Chiesa di S. Francesco
forma autorizzata Chiesa di S. Francescoestremi cronologici 1281-storia La Chiesa di S. Francesco fu costruita a partire dal 1281 vicina al primo oratorio dell'omonimo Convento francescano, sorto nel 1228. Nei secoli seguenti venne più volte aggiornata, soprattutto nel Settecento, senza però subire eccessive trasformazioni strutturali. Dal 1793, dopo la soppressione del convento, i frati Francescani mantennero la cura della parrocchia, qui trasferita dall'antica Chiesa di S. Donato (in piazza del Comune), finché nel 1818 vennero sostituiti dai Carmelitani, provenienti dal Convento della Pietà. Compagnie dipendenti: Compagnia della Concezione della gloriosa Vergine; Compagnia del Corpus Domini; Compagnia di S. Francesco; Compagnia di S. Girolamo, di S. Giovanni decollato e di S. Onofrio; Congrega di S. Antonio da Padova; Congrega dei Dodici Apostoli nella compagnia di S. Girolamo; Congrega di S. Nicola da Tolentino.complessi archivistici
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Chiesa di S. Jacopo
forma autorizzata Chiesa di S. Jacopoestremi cronologici 1140-1783storia Identificabile con il Chiesino di S. Iacopo (Cerretelli, p. 110), costruito intorno al 1140 dal pievano di S. Giusto in Piazzanese per raccogliere i molti parrocchiani inurbati e situato lungo via S. Iacopo, di fronte al Convento di S. Francesco. La Chiesa risulta parrocchiale nella seconda metà del Seicento. Dopo la soppressione decretata nel 1783 la chiesa fu venduta a privati. Compagnie dipendenti: Congrega dei Trentatré.complessi archivistici
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Chiesa di S. Marco
forma autorizzata Chiesa di S. Marcoestremi cronologici 1168-storia Chiesa parrocchiale, documentata fin dal 1168, situata nella piazza omonima. Dopo lo spostamento della parrocchia nella chiesa di S. Bartolomeo, nel 1785, fu venduta ai Reali che, nel 1860, la donarono alla parrocchia di S. Bartolomeo. Nel 1685 si cita il patronato dei conti Bardi di Vernio, degli Strozzi e dei Cipriani. Compagnie dipendenti: Congregazione di S. Antonio da Padova; Compagnia di S. Carlo Borromeo; Congrega di Maria Vergine dei doloricomplessi archivistici
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Chiesa di S. Maria in Castello
forma autorizzata Chiesa di S. Maria in Castelloestremi cronologici sec. XI-1783storia La chiesa sorgeva nella omonima piazzetta, a mezza via tra il Palazzo comunale e il Castello dell'imperatore, e risulta esistente almeno fin dall'XI secolo. Fu sede di parrocchia fino al 1783, quando venne soppressa dal vescovo Ricci, e in seguito trasformata in abitazioni. La Compagnia dello Spirito Santo vi aveva degli obblighi. Compagnie dipendenti: Compagnia della Presentazione della Beata Vergine; Congrega della Purificazione di Maria; Congrega di S. Anna; Congrega di S. Lucia.complessi archivistici
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Chiesa di S. Tommaso alla Cannuccia
forma autorizzata Chiesa di S. Tommaso alla Cannucciaestremi cronologici sec. XI-17983storia Costruita nell'XI secolo, si trovava su via della Pallacorda, sul lato opposto rispetto al palazzo Fiorelli, contiguo alla biblioteca Lazzerini. Soppressa la parrocchia nel 1783, la chiesa fu venduta a privati, finché nel 1887 una piccola comunità religiosa delle Figlie di S. Anna (venute a Prato da Piacenza nel 1881) ne occupò parte dei locali, dove nel 1891 fu fondato da don Silvio Ceccatelli il Piccolo educatorio di S. Anna per orfane e ragazze abbandonate. Nel secondo dopoguerra l'istituto ha cessato la sua attività e oggi i locali ospitano una comunità di Salesiani. Nel 1680 la si dice di patronato dei Migliorati. Compagnie dipendenti: Compagnia della Purificazione della Beata Vergine; Compagnia della S. Croce o della Crocetta.complessi archivistici
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Chiesa di S. Vincenzo Martire
forma autorizzata Chiesa di S. Vincenzo Martireestremi cronologici sec. XII-1783storia Sorgeva sull'angolo tra via Guasti e via Mazzei. Esistente dal XII secolo, poi parrocchiale, fu soppressa nel 1783 e venduta ai Davini (in quello spazio è ora un negozio). Dal 1641 unita alla Congregazione dei preti dello Spirito Santo (per lettera del 25 agosto del canonico Ridolfi, proposto del tempo), che si raduna nella Chiesa di S. Lucia. Compagnie dipendenti: Compagnia dello Spirito Santo; Congrega degli Agonizzanti.complessi archivistici
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Chiesa Nuova, Prioria di S. Maria dell'Umiltà
forma autorizzata Chiesa Nuova, Prioria di S. Maria dell'Umiltàestremi cronologici 1730-storia La chiesa fu costruita nel 1730-50 per la nuova parrocchia istituita da Colombino Bassi (per togliere alla Cattedrale di Prato parte dei territori extra moenia e legarli alla diocesi di Pistoia). Compagnie dipendenti: Compagnia del S. Rosario; Compagnia di S. Giuseppe.complessi archivistici
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Cironi Piero
forma autorizzata Cironi PieroArchitetto e patriotaestremi cronologici 11 gennaio 1819 - 1 dicembre 1862storia Nato a Prato nel 1819, nel 1843 conseguì laurea dottorale in matematica e nel 1847 fu impiegato dalla Ispezione di acque e strade. Agli inizi del 1848, arruolatosi volontario, si recò a Milano dove conobbe Giuseppe Mazzini con cui strinse una forte amicizia. Aggregatosi al Corpo lombardo nella Valcanonica e nella Valtellina, raggiunse la carica di tenente. Con la restaurazione il Cironi venne incarcerato, dapprima alle Murate di Firenze poi a Piombino da dove uscì il 29 novembre 1849. Tornato a Firenze fondò una società politica democratica con scopo unitario repubblicano, attività per la quale fu costretto a fuggire dalla Toscana e a rifugiarsi a Genova. Per le continue persecuzioni nel 1853 il Cironi si trasferì a Zurigo dove strinse amicizia con molti compatrioti. Tornato in Italia nel 1856, nel 1859 partecipò alla rivoluzione del 27 aprile che portò alla fuga di Leopoldo II. Nonostante l'aggravarsi del suo stato di salute, il Cironi continuò a seguire le vicende politiche fino alla morte.area geografica Pratofonti "Bibliografia di Piero Cironi pubblicata dal manoscritto autografo", a cura di Arturo Fioravanti, in "Archivio storico pratese", anno XIV (1936), pp. 10-26; G. Adami, "Piero Cironi. Dibattiti e contrasti per la libertà nazionale e la democrazia", Firenze, Edizioni Arnaud, 1962 G. Pansini, "Democrazia e umanitarismo in Piero Cironi" in "Prato e la Rivoluzione Toscana del 1859", Firenze, 1959, pp. 47-118.complessi archivistici
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Coiano, Chiesa di S. Bartolomeo
forma autorizzata Coiano, Chiesa di S. Bartolomeoestremi cronologici sec. XII-1904storia Esistente dal XII secolo. Nel 1904 è stata sostituita, come sede parrocchiale, dalla Prioria di S. Bartolomeo. Compagnie dipendenti: Compagnia dello Spirito Santo; Congregazione del Patrocinio di S. Giuseppe; Congregazione del S. Rosario; Congregazione del Suffragio delle anime del Purgatorio.complessi archivistici
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Collegiata, basilica e santuario di S. Maria delle Carceri
forma autorizzata Collegiata, basilica e santuario di S. Maria delle Carceriestremi cronologici 1484-storia La basilica di S. Maria delle Carceri fu costruita dopo alcuni eventi prodigiosi avvenuti dal 6 luglio 1484 intorno a una "Madonna col Bambino" dipinta all'esterno dell'antico carcere delle Stinche. Dopo la soppressione e la vendita del convento di S. Chiara, l'annessa Chiesa le venne concessa in uso perpetuo (1797). Sotto l'attuale sagrestia e parte della Basilica, nelle antiche prigioni, era una cappella forse identificabile con l'Oratorio di S. Leonardo nelle carceri. Nella seconda metà del Seicento è indicata nella parrocchia di S. Maria in Castello e si dice unito ad essa l'Oratorio di S. Niccolò da Tolentino, nella parrocchia di S. Marco. Compagnie dipendenti: Congregazione del Nome di Maria; Congrega di S. Cecilia o degli Armonici; Congrega di S. Irene; Congrega di Maria Vergine del Buonconsiglio nell'oratorio di S. Lodovico. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Ludovico.complessi archivistici
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Comena, Prioria di S. Michele Arcangelo
forma autorizzata Comena, Prioria di S. Michele Arcangeloestremi cronologici 1245-storia Documentata per la prima volta in un registro delle decime del 1245 come dipendente dalla pieve di Artimino e negli elenchi delle visite pastorali dal 1447. Nel secolo XVII la chiesa era sottoposta al patronato della famiglia fiorentina dei Mazzinghi. L'edificio è stato ricostruito nel secolo XIX e consacrato dal vescovo Bindi nel 1871. Compagnie dipendenti: Compagnia del Ss. Sacramento, Compagnia del Ss. Rosario. Oratori dipendenti: Oratorio di S. Andrea Apostolo; Oratorio della Compagnia del Ss. Sacramento; Oratorio della Beata Vergine Maria e dei SS. Antonio e Leonardo; Oratorio della Beata Maria Vergine di Loreto a Villa Loretino.complessi archivistici