Comune di Prato
forma autorizzata Comune di Prato
estremi cronologici sec. XII -
storia Già dotato di propri consoli nella prima metà del XII secolo, epoca a cui risalgono le prime lotte contro il Comune e contro il vescovo di Pistoia che ne minacciavano lo sviluppo e l'autonomia. Costretto ad appoggiarsi a Firenze ne fu vassallo fino a quando non si sottopose alla signoria degli Angiò. Nel 1351 la regina Giovanna di Napoli lo vendette alla Repubblica fiorentina ed il Comune perse ogni autonomia politica, pur mantenendo proprie magistrature. A seguito della riforma amministrativa voluta dal granduca Pietro Leopoldo alla fine del XVIII secolo, divenne sede di una Comunità. Divenuto Mairie nel 1808, a seguito dell'annessione della Toscana all'Impero Francese, Prato tornò sede di comunità con la Restaurazione.
A seguito della Legge per l'unificazione amministrativa del Regno d'Italia del 22 marzo 1865 n.2248 d'Italia Prato è divenuto sede di un moderno comune.
sede
Prato
area geografica
Prato
fonti R. Caggese, "Un comune libero alle porte di Firenze nel sec. XIII (Prato), Firenze, 1905;
G. Bisori, "Gli ordinamenti di un comune toscano nei primi del 1500", in Archivio Storico Pratese, V (1925), pp. 104-120 e 157-164; VI (1926), pp. 130-158; VII (1927), pp. 67-94;
"Storia di Prato", voll. I-III, Prato, 1980 (Cassa di Risparmi e Depositi di Prato";
"Prato storia di una città", a cura di Giovanni Cherubini, voll. I-IV, Firenze, Le Monnier, 1991.